LE SFACCETTATURE DEL COVID

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Dottoressa Erica Brasini

Psicologa - Psicoterapeuta

LE SFACCETTATURE DEL COVID

Questo articolo nasce di getto, in quanto poco fa all’ora di cena parlando con mio marito, che è un commercialista, ho saputo che nuovamente c’è la possibilità di un bonus partita Iva, che si può richiedere tramite invio di apposita istanza all’agenzia delle entrate, per calo di fatturato subito nell’anno 2020 rispetto all’anno 2019. Qualcuno potrebbe giustamente chiedersi: ma Erica è una commercialista o una psicoterapeuta? Cosa c’entra il bonus previsto per le partite Iva con la psicologia? Risposta: nulla.. Sono assolutamente una convinta psicoterapeuta! Ho deciso di intraprendere questo lavoro da quando a 13 anni la mia amica Samantha con l’h, lei ci tiene, mi disse facendomi prendere coscienza che io riuscivo ad ascoltare veramente e a dare un aiuto concreto alle persone, così la psicologia e poi il sostegno agli altri sono diventate la mia vita! I numeri li lascio a mio marito…però ho citato questo bonus di minimo 1.000,00 euro perché questa informazione in ambito finanziario, in un momento in cui l’economia Nazionale e di molte famiglie è ai minimi termini, mi riporta alle difficoltà economiche e non solo, legate al momento, alle situazioni che mai nessuno avrebbe pensato di trovarsi, a tutte le persone che ho incontrato sia in studio che fuori che presentano difficoltà psicologiche di diversa natura legate alla situazione che fino a poco più di un anno fa nessuno si sarebbe aspettato…Sono tornata indietro nel tempo a quando nel mese di febbraio dell’anno scorso si iniziava a parlare sempre più diffusamente di Coronavirus Sars-Cov-2 o Covid19 poi per tutti semplicemente Covid. Questo virus comunque lo si chiami è ciò che ha cambiato la vita di tutti noi. Mi ricordo ancora quando in negozio da una mia amica, si parlava con alcune clienti di questo virus che in Cina nella citta di Wuhan, di cui quasi nessuno conosceva l’esistenza, ma che poi abbiamo purtroppo imparato a conoscere, stava mietendo centinaia di vittime, una vera e propria epidemia. Ma la Cina è lontana, così nelle discussioni ci si divideva in due fazioni: quelli che non credevano ad un possibile arrivo del Covid 19 fino a noi, esorcizzando le notizie preoccupanti che arrivavano e le persone invece molto preoccupate, considerate pessimiste. Sarà mai che nel 2020 ci possa essere un’epidemia? Infatti nessuna epidemia…ci siamo trovati in piena pandemia.. Da parte mia, nell’essere sempre per il “vivere il presente” e “un problema esiste e si risolve quando si presenta”, speravo si risolvesse il tutto a Wuhan senza nessuna ripercussione in altri Paesi,  però ero anche memore delle parole del mio mentore che oltre ad essere un bravissimo terapeuta era un eccezionale sociologo e storico, lui mi ripeteva sempre: -Voi giovani dei Paesi sviluppati non dovete aver paura delle guerre, ne di un meteorite che cada sulla terra, ma delle malattie che sempre più facilmente avranno la possibilità di diffondersi attraverso persone che viaggiano-. Effettivamente il mio mentore o “l’ha tirata” o aveva “la vista lunga”.

Così, a valanga, si fecero sempre più frequenti informazioni riguardanti casi di contagio in Italia e in Europa, ed iniziò la quotidiana comunicazione del numero giornaliero dei decessi. Poi una domenica pomeriggio di fine febbraio, pomeriggio in cui io, mio marito e mia figlia Carolina tornavamo dopo qualche giorno di vacanza in montagna (quei giorni felici me li ricordo bene e ne faccio tesoro, perché sono stati gli ultimi liberi dall’alone e dalla pesantezza che la pandemia ha portato)  fu comunicato che dal giorno successivo le scuole sarebbero rimaste chiuse fino a data da destinarsi. Sicuro che da quel giorno la vita è cambiata per tutti. Con il lavoro che faccio, oltre al mio personale cambiamento di abitudini, ho ascoltato e, quando necessario sostenuto e aiutato ad elaborare, gli eventi riferitemi dai miei pazienti.  Per alcuni l’arrivo di questo virus ha portato anche situazioni positive, soprattutto per le persone che non hanno problemi economici, non hanno subito lutti dovuti al Covid, per chi già fondamentalmente aveva un equilibrio in famiglia; la chiusura totale ha permesso di ritrovare se stessi e di migliorare i rapporti famigliari. Per altre persone invece questo periodo storico ha portato solo dolori e preoccupazioni: chi ha temuto per la vita di un famigliare o di un amico, chi invece purtroppo ha perso un caro, chi ha avuto e forse ha ancora grossi problemi economici per via del lavoro, chi abitando da solo non ha avuto modo di interagire con nessuno se non per telefono o in videochiamata, chi ritrovandosi in solitudine e con gravi problemi economici per mancanza di lavoro, ha deciso di togliersi la vita, anche queste sono le vittime del Covid19. In questo periodo storico lo Stato ha fatto la sua parte elargendo ad alcune persone nel possibile il sopracitato bonus 1000 euro, altri bonus e contributi, aiuti Covid 19 di varia natura, ma la psicologia, il sostegno psicologico quello è stato possibile grazie a singole persone o associazioni che hanno pensato agli altri, a sostenere in vario modo sia persone conosciute che sconosciuti, si sono intraprese iniziative varie come portare la spesa o i medicinali a chi vive solo e non ha modo di farlo in autonomia, agevolare i contatti utili, etc, queste iniziative solidali sono state a mio avviso umanamente fantastiche, in quanto persone che prima non si erano mai attivate se non con contributi economici, inclusa la sottoscritta, si sono attivate sul campo.  Nel mio piccolo ho partecipato ad un progetto pensato, coordinato e promosso dal Comune di Russi chiamato “ti faccio compagnia”, il compito di noi volontari era quello di contattare telefonicamente le persone che vivono da sole o le coppie un po’ attempate senza figli o con i figli lontani, per chiedere se avessero un qualsiasi bisogno ma soprattutto per scambiare due parole e tenere loro un po’ di compagnia. Ho trovato dall’altra parte del cellulare persone carinissime, con cui è stato un vero piacere colloquiare, alcune mi hanno parlato della loro vita, dei figli che abitano in un’altra città, del coniuge che non c’era più e mancava tanto, altre chiedevano consigli pratici, altre ancora erano preoccupate per la situazione e chiedevano velatamente un conforto.  Questa come tante iniziative hanno dato un po’ di luce a questo periodo nefasto. Le sfaccettature psicologiche di questo dramma mondiale sono tante e la psicologia come la storia ci insegna che non è certo anzi è improbabile che quando tutto sarà finito, la gente faccia tesoro dell’esperienza vissuta attraverso un cambiamento in meglio della loro persona; molti che ora dicono che l’esperienza del Covid gli ha cambiato la vita non so se realmente un domani si ricorderanno di quello che hanno provato e vissuto, ma la speranza è che almeno non si dia più nulla per scontato, perché così questo tempo vissuto, rubato, sottratto, etc. dal virus, avrà in qualche modo un senso.

Il sostegno alla genitorialità

Il sostegno alla genitorialità è un percorso mirato a sostenere e orientare i genitori nel rapporto genitori-figli, quando: si sentono in difficoltà rispetto ad alcuni atteggiamenti e comportamenti dei propri figli, durante alcune delicate fasi dello sviluppo dei figli, nel loro quotidiano lavoro di educatori, ma anche di fronte a situazioni di devianza o di particolare problematicità dell’adolescente. In tali contesti, lo psicoterapeuta con il bagaglio tecnico che gli sono propri, diviene un utile strumento per sostenere e accompagnare il genitore e/o il figlio durante la crescita.

 

La mediazione familiare si rivolge alle coppie in fase di separazione, soprattutto quando sono presenti dei figli. Lo psicoterapeuta ha il compito di aiutare a rendere la coppia capace di condividere responsabilmente la co-genitorialità, la rende capace di gestire la crisi per poter così trovare soluzioni reciprocamente soddisfacenti per sé e per i loro figli, per far si che essi subiscano il meno possibile la difficoltà che la situazione porta.

 

La terapia familiare ha come obiettivo finale la soluzione dei problemi o dei conflitti esistenti nel nucleo familiare, favorire la ricerca di nuove e più funzionali modalità di comunicazione e ascolto fra i componenti della famiglia e facilitare l’esprimersi dei bisogni emotivi fra i componenti.

Tecniche di rilassamento ed ipnosi

Le tecniche di rilassamento sono diverse e si adottano allo scopo di regolare e imparare a gestire gli stati ansiosi e/o lo stress. Le tecniche principali che adotto sono:

Il Training autogeno di Schultz: training mentale e fisico che gestisce lo stato di tensione attraverso immagini mentali, sensazioni di calore auto indotte, etc.

Il Rilassamento Muscolare Progressivo di Jacobson: training muscolare che si focalizza sulla tensione percepita al livello dei muscoli

Le tecniche respiratorie o diaframmatiche

Le tecniche basate su mindfulness e meditazione

Meditazione “classica”

Rilassamento immaginativo

E altro…

 

L’ipnosi Ericksoniana viene adottata come tecnica di rilassamento e come ipnoterapia, importante strumento terapeutico, utilizzato quando la persona ha necessità di lavorare su se stessa in modo approfondito, per arriva a parti di sé che in stato di coscienza sono precluse. Con l’ipnoterapia si riescono ad aggirare le resistenze consce per arrivare nel modo più “dolce” possibile, al riconoscimento e all’elaborazione della problematica, senza barriere che impediscono di farlo.

TERAPIA DI COPPIA

La terapia di coppia aiuta la coppia a gestire i conflitti. Il compito dello psicoterapeuta è quello di fare acquisire alla coppia funzionali modalità di interazione, ottenendo una maggiore capacità di ascolto e comunicazione con il partner. Durante gli incontri lo psicoterapeuta non dà giudizi e non è di parte ma ha il compito di mediare, di stimolare entrambi i componenti della coppia per aiutarli a prendere realmente coscienza l’uno dell’altro, dei loro reciproci pensieri e sentimenti, eliminando le eventuali difficoltà di comunicazione e i “giochi psicologici” che inconsapevolmente mettono in atto creando barriere e automatismi che agiscono negativamente nel dialogo e nelle azioni e di conseguenza nella relazione. Qualsiasi coppia ha momenti di tensioni, più o meno forti ma superabili se si sanno gestire.

Ipnosi

PSICOLOGIA E LE FIGURE CORRELATE:

PSICOLOGO, PSICOTERAPEUTA, PSICOANALISTA, PSICHIATRA

 

In questo articolo farò un brevissimo cenno alla psicologia, dalla sua nascita al suo sviluppo nel tempo, e cercherò di chiarire le differenze esistenti fra le figure professionali che ruotano attorno alla psicologia.

Il termine Psicologia deriva da “Psiche” che in greco antico significa “anima” cioè vita, respiro, soffio vitale e sede dei sentimenti; ha origine in Grecia grazie a filosofi come Aristotele e Platone che per primi si posero degli interrogativi sul funzionamento della mente. Con il tempo il termine psiche fu diviso da anima e le due parole assunsero due significati diversi; con psiche si intende la parte mentale dell’uomo mentre con anima si indica la sua parte spirituale. Quella che tutti noi oggi conosciamo come psicologia, incuriosisce l’uomo da sempre e ha richiamato nei secoli l’attenzione e lo studio di filosofi, medici, biologi, fisici. Fra il 1850 ed il 1870 diversi studiosi si occuparono dello studio delle emozioni, delle sensazioni, delle attività intellettive, applicarono allo studio della mente le metodologie che già applicavano alle scienze naturali; fecero questo senza rendersi conto che stavano avvicinando la psicologia ad una scienza. Riuscì in questo il filosofo-fisiologo, tedesco W. Wundt che nel 1879 grazie agli esperimenti che condusse nei suoi laboratori di Lipsia, dimostrò attraverso risultati che si sono dimostrati concretamente ripetibili (la ripetibilità dei risultati è indispensabile perché una qualsiasi area possa essere considerata scientifica), che la psicologia è una scienza, la scienza che studia il comportamento umano. Di seguito elenco solo alcuni degli ambiti di studio e di approfondimento della psicologia, essi sono: la memoria, l’intelligenza, l’apprendimento, la comunicazione, le emozioni, l’affettività, la motivazione, la frustrazione, l’aggressività, il conflitto, l’attenzione ed ancora la personalità, le relazioni, etc.. La disciplina della psicologia è rivolta alla persona, al gruppo o alla comunità. Ad oggi la definitiva definizione di psicologia è: la scienza che studia la psiche nei processi psicologici  sia inconsci che consci, attraverso i quali una persona costruisce le proprie risposte comportamentali.

La psicologia come scienza è recente, nasce appunto poco più di un secolo fa ma da allora gli studi sono proseguiti ininterrottamente in varie parti del mondo, con ricercatori e psichiatri più o meno conosciuti; gli studi si svilupparono ed sono proseguiti in varie correnti di pensiero e orientamenti, ma la cosa che comunque accomuna tutti è il senso della psicologia che studia il comportamento umano e che cerca di comprendere e interpretare i processi mentali, affettivi e relazionali che lo determinano con lo scopo di promuovere il miglioramento della qualità della vita.

 

Ora vorrei fare chiarezza sulle varie competenze delle figure professionali “autorizzate” che lavorano in ambito psicologico, dato che da sempre riscontro dalle domande fatte dai miei pazienti che c’è molta confusione fra: psicologo, psicoterapeuta, psicanalista, psichiatra.

 

Per diventare psicologo prima si ottiene la laurea in psicologia e successivamente ad un tirocinio formativo di un anno, si sostiene l’esame di Stato per abilitarsi all’esercizio della professione di psicologo previa iscrizione all’Albo Professionale degli Psicologi della Regione. Un dottore in psicologia che non ha effettuato il regolare tirocinio e non ha superato le prove previste per l’esame di stato, non è di fatto uno psicologo e non può esercitare la professione di psicologo. L’operato dello psicologo è regolato dal codice deontologico che ne definisce limiti e doveri e consiste nel somministrare test e fare diagnosi, promuovere il benessere della persona, dando al paziente maggiore capacità e consapevolezza per comprendere sé stesso e gli altri attraverso colloqui psicologici; può inoltre offrire consulenza e supporto psicologico a tutti coloro che presentino un disagio o un problema che non presenti i sintomi di un disturbo psicopatologico, perché lo psicologo NON può trattare disturbi psicologici o psichiatrici, questo lo può fare solo uno psicoterapeuta. In ogni caso lo psicologo non essendo un medico non può prescrivere farmaci.

E’ psicoterapeuta, il professionista che dopo essersi laureato in psicologia e aver percorso tutto l’iter per diventare psicologo, segue un percorso almeno quadriennale, presso una scuola di specializzazione universitaria o comunque riconosciuta dal MIUR per acquisire una specifica formazione post-laurea (possono seguire la specializzazione post laurea in psicoterapia anche i medici). Quello di “psicoterapeuta” è dunque un titolo aggiuntivo a quello di psicologo.

Lo psicoterapeuta può fare tutto ciò che fa lo psicologo, in più ha competenze e conoscenze maggiori otre a strumenti psicoterapici che consentono di trattare, i disturbi psicopatologici, mirando a ridurre la sofferenza del paziente agendo sui meccanismi psichici e comportamentali sottostanti al problema. Questa specializzazione prevede anche una formazione pratica continuativa e la supervisione del terapeuta da parte di colleghi psicoterapeuti. Nell’ambito della psicoterapia vi sono molti approcci, che prevedono teorie e metodi diversi tra loro, dalla psicoanalisi, alla terapia sistemico-familiare, alla terapia cognitivo comportamentale, etc.

Lo psicanalista è uno psicoterapeuta che esercita la propria pratica clinica basandosi su un preciso approccio quello psicoanalitico. La psicoanalisi affonda le sue radici nella teoria Freudiana e si distingue enormemente dalla psicoterapia per le regole del setting, dove per setting si intende sia l’arredo dello studio, sia l’orientamento terapeutico, frequenza e numero di sedute, l’approccio e la relazione che il terapeuta instaura con il paziente. Senza stare ad elencare nel dettaglio tutte le differenze, le più importanti che si evidenziano in psicoanalisi rispetto alla psicoterapia sono: in psicoanalisi la durata del percorso è nettamente più lunga e di norma necessita di un maggior numero di sedute settimanali rispetto alla psicoterapia. Inoltre c’è molta differenza fra la modalità di approccio psicoterapico e relazione fra terapeuta e paziente; in psicanalisi il rapporto tra il professionista ed il paziente è rigorosamente formale, la comunicazione è quasi esclusivamente unidirezionale da parte del paziente che viene stimolato alla conversazione dallo psicanalista che raramente interviene nella seduta; altra differenza sostanziale è che nella psicoanalisi non vengono adottati/insegnati strumenti pratici.

Lo psichiatra è un laureato in medicina e chirurgia con specializzazione post laurea in psichiatria. La psichiatria è la branca specialistica della medicina che si occupa della diagnosi, della cura e della riabilitazione dei disturbi mentali e dei comportamenti patologici. Valuta la sintomatologia e il decorso clinico e propone una cura che può indirizzarsi verso un intervento farmacologico e/o psicoterapeutico. La legge italiana consente agli psichiatri di avere il titolo di psicoterapeuta su semplice richiesta all’Ordine professionale ma questo di fatto non garantisce, come invece è per gli psicoterapeuti che lo psichiatra-psicoterapeuta abbia frequentato una scuola di specializzazione quadriennale in psicoterapia, in pratica è libero di esercitare come psicoterapeuta senza aver effettuato un percorso formativo, ma questo si rimanda a coscienza sua. Lo psichiatra dato che è un medico può prescrivere farmaci generici e/o psicofarmaci e richiedere e valutare esami clinici.

A questo punto dell’articolo una domanda sorge spontanea…a chi ci si deve rivolgere in caso di un problema? Si contatterà lo psicologo se il problema si manifesta con un disagio che non presenta una sintomatologia invalidante e può bastare la consulenza. Si dovrà contattare uno psicoterapeuta, qualora invece il disagio psicologico si presenti con sintomi, più o meno invalidanti, o si presenti un disturbo psichico, o un disturbo psicopatologico. Lo psichiatra sarà contattato quando un disturbo psichico influisce negativamente sul funzionamento della persona a livello sociale e lavorativo, presentando una sintomatologia pesante e il paziente non riesce a lavorare su se stesso,  necessitando di un trattamento farmacologico, che sarà necessario sia per alleviare il grado di sofferenza che per ristabilire le condizioni necessarie e sufficienti per il lavoro psicoterapeutico. Psichiatra e psicoterapeuta lavorano su facce diverse della stessa medaglia, ciascuno con le proprie competenze. In un’ottica di interrelazione mente-corpo, l’ottimale è che lo psichiatra e lo psicoterapeuta lavorino in stretta collaborazione, uno per ristabilire l’equilibrio fisiologico della persona, l’altro per ristabilire l’equilibrio psicologico.

 

PSICOTERAPIA INDIVIDUALE

La psicoterapia individuale si adotta per risolvere la problematica e/o la sofferenza della persona che se trascurata va poi a compromettere la qualità di vita. Il mio metodo di lavoro prende in esame sia la persona nella propria dimensione individuale, sia l’ambiente che la circonda cioè il contesto sociale e le relazioni con altre persone in diversi contesti di vita (famigliare, affettivo, lavorativo, sociale), questo è molto importante per avere un più ampio livello di osservazione, sul quale impostare al meglio il percorso terapeutico e raggiungere il benessere della persona. Personalmente adotto più metodi terapeutici, prevalentemente l’orientamento Sistemico Relazionale ma anche il Cognitivo-Comportamentale, la PNL, l’Ipnositerapia e altro, a seconda del caso e nel rispetto dell’unicità di ogni persona.

La consulenza  si adotta per risolvere situazioni di difficoltà che generalmente hanno una natura momentanea e transitoria ma che se non elaborate correttamente, rischiano di consolidarsi, generando stati di blocco e malessere, compromettendo il benessere personale e la qualità della vita. Si accompagna la persona in passaggi particolarmente delicati, aiutandola ad orientarsi in vista di scelte importanti.

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