Diceva Carl G. Jung: i tuoi desideri diventeranno chiari se riesci a leggerti dentro. Chi guarda fuori, sogna, chi guarda dentro, ““si sveglia”.
CENNI STORICI
Il termine ipnosi deriva dal greco hypnos=sonno. Nella mitologia greca Hypnos è rappresentato da un ragazzo alato che tiene in mano delle capsule di papaveri. Il suo nome significa sonno ed è il fratello gemello della morte, essi sono i figli della notte e delle tenebre.
Ad oggi il termine ipnosi viene usato per indicare una condizione sia psicologica sia neuro-fisiologica che agisce a livello profondo, dell’inconscio, realizzando così i cambiamenti desiderati nel comportamento, per ottenere il benessere fisico e mentale della persona.
Il termine “ipnosi” fu utilizzato per la prima volta con il suo significato moderno nel 1834 dal chirurgo scozzese James Braid. Con questo termine egli descrisse uno stato simile al sonno, ma caratterizzato da acuta attenzione e notevole ricettività. Uno Psichiatra – terapeuta statunitense di nome Milton H. Erickson (1901 – 1980), rimane tuttora insuperato come ipnoterapeuta e le tecniche terapeutiche di ipnosi clinica adottate ad aggi si devono a lui.
COS’E’ L’IPNOSI
L’ipnosi è uno stato mentale-psicologico neuro-fisiologico, un terzo stato di coscienza al pari del sonno e della veglia, tipo un dormiveglia, in cui la persona è in grado di lavorare su se stessa in modo approfondito perché arriva a parti di sé che in stato di coscienza le sono precluse, più esattamente all’inconscio. L’ipnosi si può considerare la via d’accesso privilegiata all’inconscio.
Molto spesso le persone che si presentano da me, riferiscono di aver nel passato intrapreso altri tentativi terapeutici, senza apprezzabili risultati e di considerare l’ipnosi una sorta di “ultima spiaggia”. Nella maggior parte dei casi è proprio così, perché l’ipnosi arriva dove altre tecniche non riescono, in quanto con l’ipnoterapia si riescono ad aggirare le resistenze consce, per riuscire poi ad agire sull’inconscio, sia per recuperare le maggiori e necessarie potenzialità, risorse, doti, energie, nascoste a causa dei condizionamenti esterni, che ci servono per raggiungere l’obiettivo richiesto dalla persona, sia per riconoscere ed elaborare la problematica senza barriere che ci impediscono di farlo. Il lavoro svolto in ipnosi continua ad agire anche in stato di veglia.
Con l’ipnosi regressiva la persona è in grado di ricordare eventi e episodi dal passato, perché si riesce a renderli più vividi e si facilita il recupero dei ricordi. Serve per: tornare alle origini, alla personalità iniziale, prima delle influenze ambientali, per cercare risposte, si sciolgono blocchi emotivi, si rielaborano i vissuti negativi.
Da un punto di vista puramente tecnico è semplice provocare in un essere umano uno stato di ipnosi che talvolta si instaura anche del tutto spontaneamente. La difficoltà sta nel controllarne lo svolgimento, guidare la persona, analizzare e interpretare il risultato. Ci vuole grande esperienza e competenze adeguate.
La risoluzione dei problemi attraverso l’ipnosi risulta talmente naturale che a volte non ci si accorge di aver raggiunto l’obiettivo se non tramite le persone che ci circondano e che ci fanno notare il cambiamento.
PRINCIPALI AMBITI DI INTERVENTO
Ci sono comportamenti che si riconoscono errati o patologici, ma sfuggono al nostro controllo, si vorrebbe avere la forza di cambiarli ma essi sono più forti. Questo accade perché sono pianificati a livello inconscio. L’ipnosi agisce a livello inconscio laddove sono radicati questi comportamenti disfunzionali, rompendo gli schemi inconsci che guidano il comportamento, creandone di nuovi e positivi.
Le principali aree di intervento in ambito comportamentale:
- Disturbi d’ansia generalizzata e attacchi di panico
- Disturbi dell’umore
- Fobie
- Aerofobia (paura di volare)
- Controllo del dolore
- Dimagrire in modo definitivo
- Problematiche legate alla percezione del sé e all’autostima
- Migliorare le prestazioni sportive
- Difficoltà nello studio o nella concentrazione
- Insonnia e altri disturbi del sonno
- Paura di parlare in pubblico
- Timidezza ed ereutofobia
- Inibizioni dovute al carattere
- Balbuzie
- Tic
- Disturbi alimentari (anoressia, bulimia, vomiting, obesità)
- Trattamento delle dipendenze (smettere di fumare, abuso di sostanze, gioco d’azzardo, ecc)
- Disturbi da stress post-traumatico
In ambito psicosomatico: molte volte un disagio emotivo rimasto inconscio o non affrontato, si manifesta con un disturbo psicosomatico (un disturbo o patologia non dovuta a cause organiche). L’ipnosi dà voce ad un disagio emotivo rimasto fino a quel momento inascoltato, prosciugando le ragioni della somatizzazione.
Le principali aree di intervento in ambito psicosomatico:
- gastriti e disturbi gastrici
- coliti
- cefalee
- asma
- psoriasi
- herpes
- ulcera
- infiammazione
- dolori muscolari ed articolari
- enuresi
Le principali aree di intervento in ambito ginecologico:
- menopausa
- vaginismo
- vaginite
- condiloma
- herpes
- genitale
- fibroma
- amenorrea
- dismenorrea
- sterilità psicogena
- cercare di eliminare le interruzioni di gravidanza spontanee
- parto con ipnosi: se la futura mamma è in tensione per il parto o ha paura del dolore può prepararsi al parto con l’ipnosi, in quanto il dolore è sia una percezione che un’elaborazione della percezione quindi noi possiamo cambiare il modo di vivere il dolore e vivrà l’evento in modo rilassato, inoltre il bimbo sarà più tranquillo e presenterà un migliore ritmo sonno-veglia .
L’ipnosi per disturbi sessuali: aiuta le persone a superare, false convinzioni, schemi mentali imposti da un’educazione troppo rigida, esperienze personali negative, permettendo di vivere una vita sessuale appagante.
FALSI MITI
Vorrei innanzitutto specificare alle persone che credono che una volta ipnotizzati “cadranno in un profondo sonno” e al loro risveglio saranno istantaneamente “guariti” dalla loro condizione, che hanno un’aspettativa del tutto irrealistica sull’uso dell’ipnosi. Molte persone non sanno esattamente cosa aspettarsi sperimentando una trance ipnotica e questo li rende eccessivamente ansiosi e interdetti nei confronti dell’intero processo; questo anche a causa di leggende metropolitane e di quello che sembrano riuscire a fare passare sedicenti ipnologi che fin troppo spesso appaiono in tv riducendo una pratica molto seria e riconosciuta in ambito medico e scientifico ad uno spettacolo irreale ed a volte ridicolo.
E’ importante quindi sfatare definitivamente alcuni miti fra cui:
chi si trova in stato di trance ipnotica dorma profondamente e quindi abbia perso la capacità di decisione e di volontà… è esattamente il contrario, non si perde coscienza di sé e non è un atto di forza o di potere da parte del terapeuta verso la persona, in quanto quest’ultima è sempre consapevole di ciò che si fa ed è collaborativa. Durante l’ipnosi, anche regressiva, il soggetto è sempre comunque cosciente anche se ha scarsa reattività ed interesse agli stimoli esterni (suoni, odori, ecc.) in quanto è totalmente assorbito dal suo “interno”; sta lavorando con sé stessa e tutto ciò che lo circonda non lo riguarda.
Chi riesce a farsi ipnotizzare è una persona debole..non è così, è solamente più rilassata, infatti chi non riesce a lasciarsi andare e quindi a farsi ipnotizzare ha una personalità al momento più rigida e sicuramente avrebbe maggior bisogno rispetto ad altri di una seduta psicoterapica. Ci sono differenze individuali nell’intensità e nella profondità dell’ipnosi, ma tutti possono sperimentare la trance.
Molte persone sono convinte che in stato di trans ipnotico ci sia una perdita di coscienza e di essere soggetta alla volontà dell’ipnologo… ma questo non è assolutamente vero. Si è sempre e comunque consapevoli di essere qui in questa situazione e in questo momento, anche perché l’ipnosi non deve essere un’imposizione del terapeuta sulla persona ma è la persona che lavora attivamente su di sé grazie alle indicazioni del terapeuta.
Si può obbligare l’ipnotizzato ad eseguire gli ordini dell’ipnologo qualunque essi siano…non è possibile. Il comando post ipnotico è possibile solo nel caso in cui la persona ipnotizzata sia d’accordo in coscienza sua nel voler fare quell’azione al risveglio dallo stato ipnotico. Il comando post ipnotico viene utilizzato in terapie e sempre per uno scopo proficuo per la persona, non si possono e comunque non si riuscirebbero fare attuare comportamenti contro la volontà o moralità del soggetto ipnotizzato.
L’amnesia post ipnotica, cioè …al ritorno allo stato di veglia il paziente ipnotizzato non si ricorderà più nulla di quello successo durante la trans… questo avviene solo in rari casi e insorge spontaneamente.